Storia del robot tagliaerba
Ovvero come si passò dalla pecora al robot
La domotica, e la robotica si stanno introducendo in maniera sempre maggiore nelle nostre abitazioni, e stanno modificando le nostre abitudini e le nostre routine. Grazie al progresso tecnologico, e sotto la spinta sempre crescente, da parte dei vari costruttori , ci siamo trovati in casa robot per la pulizia ed il lavaggio delle pavimentazioni domestiche, per la pulizia delle piscine, per la pulizia dei vetri, ma il vero precursore fu il robot per il taglio e la manutenzione dei prati.
Ma ripercorriamo per tappe la storia del robot Tagliaerba.
Nel lontano 1969 (si avete letto bene) S Lawrence Bellinger brevettava il primo rasaerba robotizzato con movimento autonomo casuale all’interno di un are delimitata, chiamato MowBot. Dal peso di 57 kg e con un costo di 800$ (che attualizzati sarebbero poco meno di 6000$), aveva un autonomia di circa 3 ore, nelle quali riusciva a tagliare circa 280mq.
Il MowBot non ebbe però grande successo, e nel 1989 scadde il brevetto.
Nel 1992 Andrè Collens Brevetto il primo rasaerba robotico, alimentato ad energia solare, e lo vendette ad Husqvarna. E fu così che nell’ormai lontano 1995 Husqvarna proponeva al mercato il primo robot al mondo in grado di tagliare autonomamente il prato.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata molta, e col passare degli anni si sono perfezionati robot, sempre più intelligenti e performanti, e soprattutto affidabili. Chi come tecnico installatore e manutentore ha cavalcato per primo quest’onda (per esempio il sottoscritto), si è trovato a confrontarsi con un mercato assolutamente non pronto e non consapevole delle potenzialità, dei limiti, e delle necessità di un prodotto nuovo come il robot da giardino. Dall’altro lato i produttori di robot (primo fra tutti in ordine temporale Husqvarna) erano consapevoli delle potenzialità che avrebbe potuto avere un prodotto simile sul mercato, ma non erano ancora in grado di fornire un prodotto prestazionale ed affidabile. Le problematiche che affliggevano i primi robot erano le più disperate, si andava da problemi strutturali meccanici e di tenuta, ai problemi di elettronica, problemi di segnale, e bug software. Insomma non ci si faceva mancare nulla. Ciò nonostante tra i primi acquirenti, ci furono sia clienti che decisero di tornare al taglio tradizionale, sia clienti che malgrado tutto apprezzarono il cambiamento portato dal robot da giardino, e negli anni vi rimasero fedeli.
I primi robot che portavano in dote una discreta affidabilità e delle prestazioni apprezzabili uscirono nel mercato dopo il 2003. I principali competitor a contendersi il mercato Il colosso Husqvarna con Automower, e l’italianissima Zucchetti centro sistemi con Ambrogio robot, ma non ci si può dimenticare nemmeno dell’ Israeliana Robomow.
Col passare degli anni i robot acquisivano sempre maggiore affidabilità, e nuove funzioni, il numero di competitor sul mercato aumentava, e le taglie di robot sul mercato cercavano di adattarsi al maggior numero di giardini possibili. Insieme a ciò si diffondevano tra gli installatori i primi interrafilo motorizzati, in grado di posizionare il cavo perimetrale sotto il cotico del prato con poca fatica, e con notevole risparmio di tempo
Grande contributo alla diffusione del robot è da attribuirsi alla costruzione di modelli di piccola taglia, a cavallo tra il 2013 e 2015 in grado di adattarsi bene ai giardini di piccole dimensioni, resi particolarmente appetibili grazie al loro costo più popolare.
Più o meno negli stessi anni un altro fenomeno spinge la diffusione dei robot da giardino, ovvero l’arrivo dei primi produttori cinesi nel mercato. Come si sa la concorrenza commerciale e tecnologica funge da accelerante, e il leader del settore del taglio robotizzato Husqvarna malgrado continuamente pressato dalla concorrenza riusciva di anno in anno ad uscire con delle novità in grado di riscrivere le regole del mercato.
Tra gli ultime innovazioni, non si posso dimenticare nel 2018 il primo robot in grado di gestire pendenze fino al 70% (automower 435XAWD), nel 2020 il primo robot dotato di guida RTK in grado di operare senza filo perimetrale con scarto di 2 cm, in kit pronto all’uso (Automower 550 EPOS) , nel 2021 Il primo robot in grado di gestire aree fino a 75’000 mq (Ceora 546 EPOS).
Cosa ci riserverà il futuro? Sicuramente nel breve e medio periodo il filo perimetrale ci accompagnerà ancora sulla grande maggioranza dei robot per piccole e medie superfici, anche se alcuni produttori (per esempio ZCS con twenty ZR) hanno già presentato robot in grado di “vedere” e attraverso l’intelligenza artificiale decidere come comportarsi in base alle condizioni in cui si trovano, questo chiaramente rende inutile l’utilizzo del il filo perimetrale, ma si adatta in maniera semplice solamente ai giardini meno complessi.
Per i giardini di grandi dimensioni invece il sistema satellitare potrà portare l’esperienza del robot tagliaerba su nuovi livelli. Ne è convinta sicuramente Husqvarna, che con il lancio dei nuovi robot della serie NERA (new era) è pronta a riscrivere le regole del gioco e ad alzare l’asticelle ancora più in su, ne sono convinti tutti gli altri competitor che sono pronti a darsi battaglia a suon di innovazioni e nuovi modelli con nuove funzionalità.
Paolo Pertile